Il territorio della Romagna biogeografica utilizzato da Pietro Zangheri per le sue esplorazioni naturalistiche è descritto nella pubblicazione del noto geografo Emilio Rosetti di Forlimpopoli “La Romagna: Geografia e Storia” del 1894. La Romagna biogeografica si presenta come un grande quadrilatero di circa 6.400 Km2 che comprende tutta la parte sud-orientale della pianura padana. Il riconoscimento dell’identità del territorio romagnolo, così come sottolineato da Zangheri, trova giustificazione sia dal punto di vista geologico, per la morfolgia arenaceo-marnosa e perché contenuto ai margini da due colate di argille scagliose, che climatico – vegetazionale, come zona di transizione fra regioni sub continentali e mediterranee.
I confini NE e a SW combaciano geograficamente con la costa adriatica, dalla Foce del Reno fino al colle di Focara (Cattolica e Gabicce), e con il crinale appenninico, a partire dal Passo della Futa fino a giungere al monte Maggiore nell’Alpe della Luna. Il confine a NW discende dalla Futa per Monte Oggioli e Passo della Raticosa per seguire il corso del Sillaro e successivamente il Reno fino alla foce. A SE, infine, il confine parte da monte Maggiore, raggiunge la dorsale che passa dalle cime del Sasso di Simone e Simoncello poi dal Carpegna, seguendo in successione lo spartiacque fra il Foglia e il Marecchia, quello tra il Foglia e il Conca, il Foglia e il Ventena e infine il corso del torrente Tavollo.