Il Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza nasce formalmente l’8 ottobre 1980, giorno in cui la ricca collezione ornitologica ed entomologica del geometra faentino Domenico Malmerendi diviene a tutti gli effetti proprietà pubblica, pochi mesi dopo la scomparsa del donatore. In virtù del complesso delle raccolte e dei reperti museali che custodisce, molti dei quali di assoluto valore scientifico, il Museo di Scienze Naturali faentino è attualmente l’Istituto scientifico-naturalistico più importante e ricco della provincia. L’edificio museale sorge al centro di un’ampia area verde (oltre 12.000 metri quadrati di superficie), un tempo impiantata a vivaio ed oggi trasformata in Giardino Botanico. La Sezione biologica del Museo è composta da diverse raccolte e collezioni. La collezione ornitologica D. Malmerendi conta più di 2.500 esemplari. E’ una caratteristica forse unica che la quasi totalità dei volatili tassidermizzati di cui è composta la collezione, per quanto riguarda la preparazione museale, sia di un’unica mano (quella di Malmerendi): per questo, oltre ad essere di ottimo livello qualitativo, si presenta di una omogeneità totale. La collezione entomologica Malmerendi composta è da 572 scatole entomologiche che custodiscono oltre 80.000 insetti. Fossili e minerali costituiscono, invece, la sezione abiologica. La Raccolta paleofauna pleistocenica a mammiferi di Oriolo di Faenza attesta l’associazione faunistica che popolava il territorio faentino 800-900.000 anni or sono. Di estremo rilievo, anche estetico ed emozionale, è il cranio di elefante completo ma disarticolato, rinvenuto nelle “sabbie gialle” di Oriolo di Faenza (Mammuthus meridionalis).
Non mancano resti di bisonte, ippopotamo e rinoceronte.
A queste collezioni si aggiunge la raccolta di paleofauna miopliocenica (a mammiferi) di Brisighella, che è una collezione paleontologica di assoluto valore scientifico, ed inoltre la collezione paleontologica del Gruppo Speleologico Faentino, che comprende un corpus di centinaia di esemplari, le interessanti raccolte paleomalacologiche locali, la selezione di minerali, fossili e concrezioni di grotta, ad alto impatto estetico.
Nel gennaio 2011 l’Amministrazione Comunale di Faenza, per motivi di inagibilità decide la chiusura del Museo. Dopo una serie di incontri, il Gruppo Speleologico Faentino (G.S.F.), tramite convenzione con il Comune, riesce a sobbarcarsi l’onere e l’onore della gestione della struttura. Nel settembre 2011 partono i lavori, tutti fatti da volontari, per la bonifica del Giardino Botanico esterno e per la pulizia e ristrutturazione dell’edificio. compresa la riparazione del manto a copertura del tetto dell’edificio museale. Nel frattempo, per gestire in modo scientifico tutte le collezioni, si procede alla creazione di un comitato scientifico per la gestione del museo. Dopo mesi di lavoro e quintali di rifiuti eliminati, si giunge, dopo 1 anno, ad una nuova inaugurazione del Museo da parte del Sindaco il 15 settembre 2012. In concomitanza con l’inaugurazione parte l’attività espositiva e l’attività didattica con una serie di laboratori per le scuole.
Sede:
Via Medaglie d’Oro, 51
48018 Faenza (RA)
Tel./Fax: 0546.562425
Visite gudate:
sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
domenica dalle 15 alle 18
www.museoscienzefaenza.it